
Il Ministero delle Infrastrutture ucraino ha chiuso con un’ordinanza i porti di Berdiansk, Mariupol, Kherson e Skadovsk
Nel 67esimo giorno di conflitto la pace è ancora lontana, come ci racconta il bollettino di guerra dall’Ucraina (qui le ultime di ieri).
Lo conferma il fatto che il Ministero delle Infrastrutture ucraino abbia chiuso con un’ordinanza i porti di Berdiansk, Mariupol, Kherson e Skadovsk fino al “ripristino del controllo” nazionale sulle città.
«Tale decisione è stata presa a causa dell’impossibilità di servire navi e passeggeri, nonché di garantire un livello adeguato di sicurezza della navigazione e protezione dell’ambiente durante le operazioni militari russe in queste regioni che minacciano la vita e la salute umana» si legge nella nota del Ministero.
Da Mosca arrivano nuove accuse: il ministero della Difesa russo ha dichiarato di avere le prove di un “attacco mortale, effettuato da nazionalisti ucraini, che ha preso di mira una scuola e un asilo nido nella regione di Kherson, con morti e feriti tra i civili”.
In particolare si riferisce di un bombardamento nei territori “liberati” di Kiselevka e Shirokaya Balka nella regione di Kherson.
Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Mariupol Vadym Boychenko, nella città portuale l’esercito russo ha ucciso il doppio delle vittime rispetto a quanto fatto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
«Nell’arco di due anni, i nazisti uccisero circa 10mila civili a Mariupol. Gli occupanti russi ne hanno uccisi 20mila in due mesi. Oltre 40mila persone sono state trasferite con la forza» dichiara il sindaco.
È tornato a rassicurare sulla sua salute anche Ivan Luca Vavassori, ex calciatore italiano arruolatosi come combattente volontario in Ucraina e rimasto ferito nei giorni scorsi: «Grazie per i vostri consigli e le parole di aiuto, mi hanno aiutato molto mentre mi rimettevo. Ora sto bene, con alcuni dolori ma di nuovo in forze e pronto per tutto».
Prosegue intanto l’evacuazione di civili dall’acciaieria Azovstal a Mariupol: come riferito dal Ministero della Difesa russo, ieri due gruppi di civili, 46 persone in tutto, hanno lasciato le loro case nei pressi dell’area.
La Difesa russa ha confermato anche il raid di ieri contro un aeroporto nei pressi di Odessa; attraverso un missile Onyx sono stati distrutti una pista e un hangar in cui si trovavano armi Usa ed Ue, come confermato dal ministro.
Fra gli obiettivi perseguiti dall’esercito russo nelle ultime 24 ore c’è soprattutto Kharkiv, raggiunta per ben tre volte da artiglieria e razzi. In particolare sono stati colpiti i distretti di Saltivka e Pyatykhatky e l’area intorno all’aeroporto internazionale della città.
Le autorità della città di Mariupol intanto hanno annunciato una nuova evacuazione di civili, prevista per oggi dalle 16 ora locale: “preghiamo perché tutto funzioni“. La notizia è stata confermata dal portavoce dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell’Onu Jens Laerke: «le Nazioni Unite confermano che è in corso l’evacuazione presso il complesso siderurgico di Azovstal, in coordinamento con la Croce Rossa e le parti in conflitto».
«Il primo gruppo di circa 100 persone si sta già dirigendo verso l’area controllata. Domani li incontreremo a Zaporizhzhia» ha dichiarato Zelensky confermando la riuscita del corridoio aperto.
Intanto, il governatore della regione russa di Belgorod ha reso noto che nelle strutture del Ministero della Difesa si è sviluppato un incendio; si tratta del secondo episodio nella regione, dove già mercoledì erano divampate le fiamme in un arsenale vicino alla località di Staraya Nelidovka.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/US