Monodose

Si attende in settimana l’arrivo in Italia di 184 mila dosi del vaccino targato Usa Johnson&Johnson

Attesissimo in Italia, questa settimana è in arrivo il vaccino anti-Covid monodose Johnson&Johnson. Secondo quanto riportato, il primo stock che approderà nel Belpaese dovrebbe contare 184 mila dosi, mentre per la fine del mese il numero dovrebbe salire a 400/500 mila per poi arrivare a 7,3 milioni di fiale alla fine del secondo trimestre.

Le fiale, che dovrebbero arrivare all’hub della Difesa all’aeroporto di Pratica di Mare, faranno compagnia a 175 mila dosi di AstraZeneca e oltre un milione di dosi di Pfizer. Nel frattempo si attende anche la partenza delle consegne di Moderna.

Dopo Pfizer, Moderna e AstraZeneca, il vaccino della Janssen (il gruppo di Johnson&Johnson) è il quarto raccomandato in Europa dall’Agenzia europea per i medicinali. A dimostrarne l’efficacia, stimata al 67%, è stato uno studio condotto su 44 mila persone dai 18 anni in su negli Stati Uniti, in Sudafrica e nei Paesi dell’America Latina.

Il vaccino Johnson&Johnson è costituito da un adenovirus modificato per contenere il gene per la produzione della proteina Spike di Sars-CoV-2. Questo stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi e attivare le cellule T (globuli bianchi) per bersagliarla. Ma niente paura: l’adenovirus contenuto nel vaccino non può riprodursi e non causa malattie. Anche gli effetti collaterali rilevati nel corso dello studio sono di entità lieve e moderata, tra questi: dolore al sito di iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e nausea. «La sicurezza e l’efficacia del vaccino» – ha comunque precisato l’Ema – «continueranno a essere monitorati, attraverso il sistema di farmacovigilanza dell’Ue e ulteriori studi da parte dell’azienda e delle autorità europee».

In merito ai casi di trombosi che negli ultimi tempi hanno coinvolto in particolare il vaccino AstraZeneca, sono stati riscontrati quattro gravi casi di coaguli di sangue insoliti associati a livelli di piastrine basse anche dopo la somministrazione di Johnson&Johnson. Il Comitato di farmacovigilanza Prac dell’Agenzia europea per i medicinali sta attualmente studiando la correlazione tra i casi e la somministrazione.

«Siamo al corrente del fatto che eventi tromboembolici, inclusi quelli con trombocitopenia, sono stati riportati per tutti i vaccini contro il Covid-19. Il nostro attento monitoraggio sugli effetti collaterali ha rivelato un numero limitato di eventi molto rari in seguito alla vaccinazione. Al momento non è stata stabilita una chiara relazione causale tra questi eventi rari e il vaccino di Janssen contro il Covid-19» – ha commentato dal canto suo J&J. – «La sicurezza e il benessere delle persone che utilizzano i nostri prodotti sono la nostra massima priorità» – ha sottolineato l’azienda in una nota. – «Condividiamo tutte le segnalazioni di eventi avversi sulle persone che hanno ricevuto il nostro vaccino contro il Covid-19, insieme alla nostra valutazione su queste segnalazioni, con le autorità sanitarie nel rispetto degli standard normativi».

«Continuiamo a lavorare a stretto contatto con gli esperti e le autorità regolatorie per valutare i dati e favorire una comunicazione aperta di queste informazioni ai professionisti della salute e al pubblico» – ha aggiunto J&J – «per aiutare a garantire che, in caso di una malattia molto rara, possano essere prese misure appropriate per una diagnosi e un trattamento rapidi. È importante che le persone che ricevono qualsiasi vaccino contro il Covid-19 cerchino immediatamente assistenza medica se manifestano i seguenti sintomi: respiro corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente, sintomi neurologici, tra cui mal di testa grave e persistente o visione offuscata, piccole macchie di sangue sotto la pelle oltre il sito di iniezione, ecchimosi facili o eccessive» – ha concluso l’azienda.

L’arrivo delle dosi di Johnson&Johnson potrebbe finalmente premere l’acceleratore sulla campagna vaccinale italiana. Tuttavia emergono già i primi dubbi: stando ad alcuni organi di stampa statunitensi, infatti, il colosso americano avrebbe intenzione di tagliare in maniera consistente la produzione del vaccino nelle prossime settimane. Resta da scoprire quale potrebbe essere l’impatto di questa decisione sull’Unione Europea e sull’Italia, se dovesse rivelarsi vera.

di: Alessia MALCAUS

Rispondi