Maturi da Covid

Al via oggi gli esami di Stato: oltre 26 mila classi all’ultimo step di scuola superiore. Ecco come si svolgeranno i colloqui e quali saranno le misure di sicurezza adottate

Da questa mattina sono partiti per oltre 540 mila giovani studenti italiani gli esami di maturità di scuola superiore, i secondi in era pandemica. Buoni i risultati di ammissione con il 96,2% dei ragazzi passati agli esami finali. Come lo scorso anno, nel rispetto delle misure di sicurezza anti-contagio e dopo oltre un anno di didattica a distanza, gli esami non si svolgeranno nella forma tradizionale in prove scritte e prova orale. Si tratta, invece, di un maxi colloquio orale unico che prenderà il via dalla discussione di un elaborato su un tema precedentemente assegnato a ciascuno studente dal Consiglio di classe per poi toccare tutti gli argomenti del programma di studi.

La maturità di quest’anno coinvolgerà 26.547 classi studentesche, ad esaminarle ci saranno 13.349 Commissioni. Ognuna di queste è presieduta da un presidente esterno che condurrà gli esami insieme a 6 commissari interni. Il colloquio assegnerà ad ogni studente un punteggio di minimo 24 per la sufficienza e massimo 40. I punti verranno assegnati in questo modo: da uno a 10 punti per l’acquisizione dei contenuti e dei metodi, la capacità di utilizzare e collegare le conoscenze acquisite e di argomentare in maniera critica e personale; da uno a cinque punti per la ricchezza e la padronanza lessicale e semantica, la capacità di analisi e la comprensione della realtà. Il voto del colloquio, che potrebbe comprendere anche i cinque punti bonus che la Commissione ha la possibilità di assegnare all’unanimità, si aggiungerà ai massimo 60 crediti scolastici: fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la classe quarta e fino a 22 per la classe quinta. La valutazione finale sarà espressa in centesimi e sarà possibile ottenere la lode. Nella scelta del voto, inoltre, verrà preso in considerazione anche il percorso curriculare comprensivo dello studente e altri fattori come certificazioni linguistiche, attività extrascolastiche e qualsiasi altro documento ritenuto utile.

I maturandi verranno esaminati in ordine alfabetico in base alla lettera estratta da ogni classe. Le prove si svolgeranno in presenza e per garantire la sicurezza di esaminati ed esaminatori verrà rispettato l’obbligo della distanza di almeno due metri tra lo studente e la Commissione, unito all’uso delle mascherine che dovranno essere rigorosamente chirurgiche. Verranno fatte eccezioni in due casi: in caso di positività al Covid lo studente dovrà presentare un certificato di malattia e il suo colloquio verrà rinviato; il colloquio a distanza verrà, invece, consentito in casi di quarantena o fragilità particolari. Verranno ammessi in aula solo cinque studenti per volta e sarà consentito l’accesso ad un solo accompagnatore per studente.

Ad augurare, in quest’anno difficile, lo svolgimento di un sereno esame a tutti gli studenti è stato il ministro dell’Istruzione Lorenzo Bianchi. «E’ un momento importante per la vostra vita, è un passaggio. È l’esame di Stato, non è un esamino. I ragazzi discuteranno la loro tesi con la Commissione, fatta dai loro professori e da un presidente esterno. Cosa succederà in futuro lo vedremo senza pregiudizi. Non verrete bollati come quelli del Covid, misurate voi stessi». Il ministro ha voluto rassicurare che un esame diverso non renderà i maturandi “studenti di serie B”, prima di lanciare un allarme generale. «Abbiamo il più basso tasso di scolarità e di raggiungimento di un risultato – ha affermato Bianchi. – Dobbiamo ampliare il numero di coloro che vanno agli istituti tecnici professionali e superiori e alle università. Dobbiamo portare di più i ragazzi a scuola e mantenere anche gli adulti in un’attività di formazione permanente, anche loro devono continuare a studiare. Dobbiamo tornare alla normalità ma quella del passato non andava a bene. Eravamo il Paese d’Europa con il più alto tasso di dispersione scolastica, il Covid ha esasperato e messo a nudo questo fattore. Da questa estate la scuola deve essere nazionale, deve dare uguali opportunità a tutto il Paese, usando tutti gli strumenti a disposizione, per avere una capacità di vivere insieme. L’anno prossimo sarà costituente, sarà una scuola in presenza sapendo usare tutti gli strumenti. Ne parleremo al G20 per capire come si esce da questo momento di sospensione del mondo».

Che il Covid avesse in un modo o in un altro fatto venire alla luce le debolezze del sistema scolastico italiano e dell’istruzione in generale era risaputo. L’ultimo anno e mezzo è stato vissuto dagli studenti con tanta confusione sulle modalità della didattica e degli esami. Ma soprattutto con poca chiarezza su come comportarsi. E questi esami di Stato non sono da meno. Lo dimostra il monitoraggio condotto da Skuola.net per la Polizia di Stato: su un campione di 1.000 studenti un maturando su cinque non è a conoscenza delle precise disposizioni di utilizzo della mascherina durante il colloquio. Come anticipato, infatti, le mascherine chirurgiche sono quelle ritenute più adatte mentre sono sconsigliate le FFP2 e vietate quelle “di comunità” in tessuto. Inoltre, solo il 47% sa che dovrà essere mantenuta la distanza minima di due metri tra tutti i presenti in aula e solo il 46% sa che la mascherina potrà essere abbassata in caso sussistano le condizioni di distanziamento previste. E ancora, l’8% non sa che potrà essere accompagnato da una sola persona al contrario del 77% che ne è consapevole, mentre il restante 15% pensa sia obbligatorio affrontare la prova rigorosamente da soli. Il monitoraggio è stato condotto nell’ambito della campagna anti fake news Maturità al sicuro di Polizia di Stato.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA

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