Da oggi l’uso delle mascherine all’aperto non è più obbligatorio. Speranza: “Quadro migliorato ma la battaglia non è chiusa”
Da oggi è ufficiale: tutta l’Italia è zona bianca e cade l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto (ne abbiamo parlato qui). A mancare all’appello della fascia di minor rischio era solo la Valle d’Aosta, fino a ieri ancora in zona gialla, che da oggi con l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza si unisce alle restanti Regioni italiane. Ma il ministro avverte: «dobbiamo mantenere attenzione e prudenza. Il quadro è oggettivamente molto migliorato nelle ultime settimane, ma non possiamo considerare chiusa la battaglia».
Le mascherine, dunque, non saranno più obbligatorie all’aperto tranne in caso di assembramenti e rischi. Al chiuso, invece, e sui mezzi di trasporto rimane l’obbligo di indossarle. Rimangono ancora valide tutte le indicazioni sul distanziamento interpersonale, di almeno un metro, e la sanificazione di mani e ambienti. Cadono invece in zona bianca la maggior parte delle restrizioni anti contagio: gli spostamenti saranno liberi e non sarà più in vigore il coprifuoco. Bar e ristoranti dovranno far rispettare anche all’aperto la distanza di un metro tra i tavoli mentre per i posti al chiuso il numero di persone massime allo stesso tavolo resta di 6, con deroghe per conviventi e familiari. Riaprono, infine, i centri benessere, i parchi a tema e i centri sociali e culturali mentre ripartono le celebrazioni religiose (nozze, battesimi, ecc) e i riti civili, ammessi solo per i possessori di Green Pass.
Anche se possiamo prendere un po’ le distanze dall’oggetto simbolo di questa pandemia, gli esperti e le istituzioni invitano alla massima prudenza. A preoccupare, infatti, è l’ondata di contagi dovuta alla variante Delta che sta interessando diversi Paesi. Già la scorsa settimana, a conclusione del Consiglio Ue a Bruxelles (leggi qui), il premier Mario Draghi aveva avvertito: «la pandemia non è finita, non se siamo ancora fuori, va ancora affrontata con determinazione, attenzione e vigilanza». Alle notizie che giungono dall’estero si sommano anche i dati non più così incoraggianti sulla campagna vaccinale italiana ma Speranza ha ribadito l’obiettivo concreto di vaccinare tutti gli italiani che lo vogliono con la prima dose entro la fine dell’estate mentre il commissario per l’emergenza Figliuolo si è detto “assolutamente convinto” che a fine settembre verrà raggiunta l’immunità di gregge, con l’80% dei vaccinabili immunizzati.
Nel frattempo, a margine di una iniziativa a Prato, questa mattina Speranza ha fatto sapere che 13 milioni e 700 mila persone hanno già scaricato il Green Pass. «Io penso che questo sia già un fatto molto positivo, perché segnala che c’è una grande attenzione e questo meccanismo che abbiamo costruito anche a livello europeo sta funzionando». Contemporaneamente il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha detto ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24: «è verosimile che la variante Delta ci costringerà a rimodulare il Green pass, rilasciandolo dopo la seconda dose di vaccino: ma è presto per dirlo, aspettiamo ancora i dati di una o due settimane. La scelta di rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore, allora i dati ci dicevano questo – ha aggiunto il sottosegretario. – Al momento una modifica non serve ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà ad una rimodulazione».
Se in Italia, secondo quanto rilevato dal Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 dell’Istituto Superiore della Sanità, la variante Delta ha interessato il 16,8% dei casi di contagio (contro il 74,92% della variante Alfa) e i numeri generali hanno portato all’allentamento delle restrizioni, all’estero, invece, sono state messe in campo nuove misure contro la nuova ondata. Dal 26 giugno e fino al 9 di luglio la città di Sidney e i suoi cinque milioni di abitanti sono nuovamente in lockdown per contenere un focolaio. Il Regno Unito ha toccato un nuovo record di contagi giornalieri, l’ultimo dopo lo scorso 5 febbraio: dopo il clima di positività dovuto ad una campagna vaccinale condotta velocemente ed efficacemente, ora i casi di Delta rappresentano il 95% dei contagi la cui diffusione è cresciuta la scorsa settimana del 46%. Situazione simili anche in Russia, in particolar modo a Mosca e San Pietroburgo, Portogallo, Spagna, Sud Africa, Israele, il primo Paese ad eliminare l’obbligo di mascherina anche al chiuso, lo scorso 15 giugno, ora invece reintrodotto, Tunisia e Bangladesh.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA