Arrivata la circolare del Viminale: controlli stringenti si avvicinano all’orizzonte
Green Pass: la circolare del Viminale annunciata dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è arrivata (leggi qui). Le attività di verifica e controllo da parte delle forze dell’ordine si faranno sempre più stringenti: si annunciano controlli a campione con particolare attenzione nei luoghi turistici e della movida.
La circolare, inoltre, riprende il tema delle verifiche da parte degli esercenti. Il controllo dei documenti sarà “discrezionale“, i gestori dei locali quindi oltre all’utilizzo dell’App che scannerizza il Qr Code del certificato potranno accedere ad una “seconda fase” della verifica, che non sarà sempre necessaria. Nel documento si legge infatti: «tale verifica si renderà comunque necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme. Come ad esempio quando appaia manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione. L’avventore è tenuto all’esibizione del documento di identità». E nonostante le proteste delle associazioni di categoria, resta ferma la questione del quadro sanzionatorio: in caso di mancata corrispondenza tra i dati riportati sul Green Pass e il documento d’identità, “la sanzione risulterà applicabile nei confronti del solo avventore, laddove non siano riscontrabili palesi responsabilità anche a carico dell’esercente“.
In merito agli eventi sportivi e agli spettacoli, oltre ai pubblici ufficiali, i certificati potranno essere controllati anche da steward e gestori delle strutture. Il controllo dei documenti d’identità potrà avvenire con l’avvallo del Garante della Privacy che, citando il Dpcm dello scorso 17 giugno, aveva fatto notare che anche “i titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi” possono richiedere agli intestatari della certificazione verde di esibire un documento d’identità.
Sulla questione, tuttavia, si espone il direttore generale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) di Confcommercio, Roberto Calugi: «ci auguriamo che la nostra ‘richiesta’ della carta di identità avvenga soltanto laddove si ravvisi una palese contraffazione del certificato. E in quel caso, se il cliente si rifiuta di esibire il documento, chiameremmo le forze dell’ordine. Non possiamo sostituirci a un pubblico ufficiale».
Ancora chiarimenti, dunque, sebbene dallo scorso 6 agosto ormai nelle principali città d’Italia il Green Pass circoli già da giorni, sottoposto agli scanner dell’App Verifica C-19. Considerando, però, gli ambiti in cui è stato reso obbligatorio (con particolare riferimento ai ristoranti al chiuso) e l’ondata di calore che sta coinvolgendo il Paese (ne abbiamo parlato qui), ogni valutazione è rimandata a settembre.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA