Si cerca la causa del rogo che ha distrutto la palazzina milanese, mentre gli inquirenti devono ancora sentire i rappresentanti delle società responsabili
Il giallo della Torre dei Moro a Milano sembra non voler trovare una spiegazione. Dopo aver escluso la possibilità che l’incendio che ha devastato il palazzo sia stato causato da un cortocircuito (leggi qui), si indaga ora sul cosiddetto “effetto lente”.
Secondo gli inquirenti, dunque, a dar avvio alle fiamme potrebbe essere stato un oggetto di vetro lasciato sul balcone, come una bottiglia, che riflettendo la luce del sole su un altro oggetto e scaldandolo potrebbe aver causato il rogo.
Nel frattempo, alcuni legali hanno depositato le nomine per le “persone offese”, ovvero i condomini che vivevano nella Torre. Se verranno disposti accertamenti irripetibili da parte della Procura, che potrebbe nominare esperti per le analisi, le persone offese, i legali e i consulenti potranno prendere parte.
Si resta anche in attesa che gli inquirenti sentano i responsabili della Moro Real Estate, che ha realizzato la Torre, e quelli della Aza Corp (ex Aghito Zambonini) che ha realizzato il rivestimento esterno, che ha bruciato in pochi minuti perché fatto di “materiale altamente infiammabile“. Diversi gli elementi, secondo i pm, che hanno reso la Torre “insicura“.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA