Eitan, nonno ricorre a riesame contro il mandato di arresto internazionale

Coinvolto anche l’autista che ha aiutato il 63enne a portare a compimento il “piano strategico premeditato” messo in luce dalle indagini

Shmuel Peleg, nonno di Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone (leggi qui), ha fatto ricorso al riesame contro il mandato di cattura internazionale ed estradizione emesso dal gip italiano nei confronti suoi e dell’autista Gabriel Abutbul Alon.

Paolo Sevesi, avvocato di Peleg sul fronte penale in Italia, ha già depositato il ricorso al Tribunale del Riesame di Milano con riserva di motivazioni poiché la difesa non ha ancora avuto accesso agli atti e all’ordinanza.

Secondo la Procura di Pavia i due coinvolti avrebbero pianificato in modo “strategico” e “premeditato” il rapimento del bambino di 6 anni affidato in Italia alla zia paterna Aya Biran, portandolo in Israele (ne abbiamo parlato qui). Il piano sarebbe, inoltre, stato compiuto con “tecniche paramilitari e di intelligence“.

L’ordinanza di custodia cautelare, trasmessa alla Procura di Milano, verrà comunicata in Israele e in tutta l’Unione europea.

Secondo gli inquirenti l’11 settembre Peleg avrebbe preso il bambino dalla casa della zia materna intorno alle 11.30, un incontro autorizzato dal giudice che però aveva vietato che Eitan venisse portato fuori dai confini nazionali senza il consenso della tutrice. Alee 11.26 nonno e nipote salgono su una Golf che ha noleggiato il giorno prima all’aeroporto di Malpensa, guidata da Alon, e si mettono in viaggio verso la Svizzera dove a causa di un problema tecnico il divieto di espatrio non risulta ai controlli.

Intorno alle 14.10 la polini cantonale elvetica ferma l’auto vicino all’aeroporto Lugano-Agno ma la lascia proseguire. Allo scalo, dunque, Peleg e Eitan, insieme all’autista, si imbarcano su un Cessna 680 della società tedesca Aronwest proveniente da Hannover noleggiato per 42 mila euro. Alle 15.00, infine, il decollo per Tel Aviv.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/ IGOR GREGANTI

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