Cop26 verso la fine: la bozza

Il documento è stato pubblicato nella notte. Greta lancia l’appello all’Onu: “dichiarare emergenza globale clima”

Questa notte è stata pubblicata dall’Unfccc la bozza del documento finale della Cop26 di Glasgow (leggi qui). Per gli ambientalisti, tuttavia, si tratta di un testo ancora troppo debole per far fronte all’emergenza: la giovane attivista Greta Thunberg e 14 promotori mondiali hanno predisposto una petizione legale destinata all’Onu per chiedere al segretario generale, Antonio Guterres, di dichiarare formalmente il problema del surriscaldamento globale come “emergenza climatica sistemica“.

Tra i militanti ci sono Ranton Anjain e Litokne Kabua, delle Isole Marshall, Ridhima Pandey (India), Alexandria Villaseñor (Usa), e Ayakha Melithafa (Sudafrica).

Prendendo ad esempio le misure messe in campo per far fronte al Covid-19, nella petizione si legge: «l’emergenza climatica, che minaccia ogni persona sul pianeta in un futuro prevedibile, è grave almeno quanto la pandemia globale. Per questo richiede un’urgente azione internazionale analoga».

Nella bozza del documento si legge: «limitare il riscaldamento globale a 1,5 C al 2100 richiede rapide, profonde e sostenute riduzioni delle emissioni globali di gas serra, compreso ridurre le emissioni globali di anidride carbonica del 45% al 2030 rispetto al livello del 2010 e a zero nette intorno alla metà del secolo». Viene, dunque, riaffermato “l’obiettivo globale di lungo termine di tenere l’aumento della temperatura globale media ben sotto 2 gradi dai livelli pre-industriali, e di perseguire gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 C dai livelli pre-industriali“.

E ancora: «si riconosce che l’impatto del cambiamento climatico sarà molto più basso con un aumento della temperatura a 1,5 C, riconoscendo che questo richiede azioni significative ed efficaci da tutte le parti in questo decennio critico, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile. Si invitano le parti a considerare ulteriori opportunità di ridurre le emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica, si chiede alle parti di accelerare l’eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili si sottolinea l’importanza critica delle soluzioni basate sulla natura e degli approcci basati sugli ecosistemi, compreso proteggere e ripristinare le foreste, nel ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità».

Nel documento la Cop26 “accoglie favorevolmente gli impegni accresciuti presi dai Paesi sviluppati” per il fondo di aiuti ai paesi meno sviluppati previsto dall’Accordo di Parigi, impegni che hanno l’obiettivo “di arrivare al più tardi nel 2023 al target dei 100 miliardi di dollari all’anno“. Il documento “sottolinea la necessità di un aumento del sostegno delle parti ai Paesi in via di sviluppo, oltre l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno” e “nota con rammarico” che il target dei 100 miliardi all’anno dal 2020 non “è stato ancora raggiunto“.

Viene, infinita, riconosciuto “l’importante ruolo dei soggetti non statali, compresa la società civile, i popoli indigeni, i giovani e altri soggetti, nel contribuire ai progressi verso l’obiettivo della Convenzione e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi“.

La bozza verrà ora esaminata da tutti i Governi che potranno presentare le loro osservazioni.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA

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