
Le dichiarazioni di Lukashenko dopo l’annuncio del ministero degli Esteri iracheno sul volo di rientro su base volontaria. Ue in Consiglio affari esteri. Cremlino: “solo mediatori”
Il Consiglio Ue ha dato il suo via libera all’estensione del regime delle sanzioni nei confronti della Bielorussia (leggi qui). Il provvedimento è rivolto a individui ed entità che hanno avuto a che fare con le attività del regime di Lukashenko nel favoreggiamento dell’immigrazione illegale verso le frontiere europee.
Nel frattempo la Russia ha dichiarato di poter essere solo un mediatore nella questione. Lo riporta la Tass che cita il Cremlino. «Non è assolutamente corretto attribuire ad Alexander Lukashenko l’intera colpa della crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Ue» – ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Intanto continuano gli attacchi del presidente bielorusso Alexander Lukashenko nei confronti della Polonia e dell’Unione europea. «La Bielorussia è pronta a rimandare i migranti in patria, ma loro non vogliono tornare – ha dichiarato. – Non vuole un conflitto di confine, il conflitto semmai è necessario alla Polonia».
Come riportato dall’agenzia Tess, inoltre, durante una riunione con il gruppo di lavoro per la finalizzazione della bozza di riforma costituzionale, Lukashenko ha aggiunto: «ci minacciano di sanzioni. Ok, aspettiamo e vediamo. Pensano che io stia scherzando. Che sia una minaccia vuota. Niente del genere. Combatteremo. Abbiamo raggiunto il limite. Non c’è spazio per una ritirata».
L’Ue, infatti, aveva già annunciato di essere pronta a lanciare nuove misure. «Oggi approveremo un nuovo pacchetto di sanzioni contro i bielorussi responsabili di questa situazione e allargheremo il modello per includere altre persone, compagnie aeree e agenzie di viaggi coinvolte in questa situazione illegale sui migranti – ha detto l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, prima di entrare al Consiglio affari esteri a Bruxelles. – Non parleremo di alcuna azione militare. Ieri ho avuto una serie di telefonate con i ministri polacco, lituano e bielorusso, e anche con il segretario generale delle Nazioni Unite per preparare l’incontro. Al ministro bielorusso ho detto che la situazione è inaccettabile e che va risolta fermando il flusso e i voli».
Sulla situazione si è espresso anche il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis: «siamo molto preoccupati sulla situazione in Bielorussia, oggi discuteremo delle sanzioni, ma noi dobbiamo fare in modo che l’aeroporto di Minsk diventi una no fly-zone e che nessun aereo con a bordo migranti vi possa atterrare. Ma allo stesso tempo dovremo dare un passaggio sicuro alle persone che si trovano già in Bielorussia per poter tornare nei loro Paesi. Infine dovremo discutere sul futuro del regime bielorusso».
Le dichiarazioni di Lukashenko, inoltre, arrivano dopo che il Governo iracheno ha annunciato per giovedì un volo di rimpatrio su base “volontaria”. «L’Iraq effettuerà un primo volo per coloro che desiderano tornare volontariamente il 18 novembre» – ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Ahmed al-Sahaf.
Sulla questione è intervenuto con il suo commento anche il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella: «è sconcertante quanto avviene ai confini dell’Ue, c’è un divario con i principi proclamati. È sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e non tenere conto della fame e del freddo a cui esposti esser umani a confini Unione».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA