Mattarella saluta gli ambasciatori

Il presidente, sul finire del suo mandato, partecipa alla XIV Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici d’Italia

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto la XIV Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici d’Italia al Palazzo della Farnesina.

«Nel volgere lo sguardo nei 7 anni passati – ha esordito il capo dello Stato, – non posso che rilevare come l’attività internazionale non sarebbe stata possibile senza il ministero degli Esteri, senza disponibilità, sostegno e indicazioni. Grazie a voi la Repubblica continua nell’opera di testimonianza dei valori della pace. Il baricentro politico sembra spostarsi dall’Atlantico al Pacifico, l’Europa e l’Africa dovranno interrogarsi sul loro futuro: non bisogna rassegnarsi al fatto che il nuovo secolo sia segnato dalla marginalizzazione dell’Unione europea».

«L’integrazione europea consenta di prendere decisioni in modo da avere scelte di effettiva sovranità – ha aggiunto. – Usa e Ue si troveranno sempre fianco a fianco, e ora che gli Stati Uniti spostano il loro baricentro verso il Pacifico si impone una responsabilità sempre più diretta dell’Europa. La Ue è chiamata a avere un ruolo più rilevante nella strategia della Nato. Sono convinto che la Ue saprà essere efficace nel perseguire questo obiettivo. La pandemia ha posto in luce la vitalità e il valore aggiunto della Ue, e messo a frutto comune le risorse e con next generation l’Ue è riuscita a costruire un’articolata risposta agli effetti devastanti della pandemia». 

Il capo dello Stato ha poi sottolineato: «è nostro interesse promuovere un multilateralismo efficace su tanti temi, dalle migrazioni alla rivoluzione digitale tutte questioni che se affrontate da soli ci condannerebbero alla irrilevanza».

All’evento, dal titolo Ripartire insieme: il contributo della politica estera ed europea dell’Italia alla trasformazione del sistema internazionale, hanno partecipato anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il segretario generale della Farnesina, Ettore Francesco Sequi.

In particolare, il ministro degli Esteri, ricordando il ruolo essenziale della diplomazia (una “rete di connessioni e interdipendenze dinamiche” in “uno scenario globale segnato da tratti sempre più incerti, inattesi e imprevedibili“), ha conferito il titolo onorifico di Ambasciatore di grado a Luca Attanasio, l’ambasciatore del Congo ucciso in un agguato lo scorso febbraio insieme al Carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo (leggi qui). Ad Attanasio, inoltre, verrà intitolata una delle sale della Farnesina.

«L’Italia crede nella centralità della persona e dei suoi diritti fondamentali, un cardine della nostra azione di politica estera – ha dichiarato Di Maio. – Ne è un esempio l’azione costante che portiamo avanti al fine di ottenere verità e giustizia sulla barbara uccisione di Giulio Regeni. Ne è un altro esempio l’impegno discreto ma determinato che abbiamo messo in campo sul caso Zaki, ottenendo con la sua scarcerazione un primo risultato, a testimonianza dell’importanza della presenza del corpo diplomatico italiano a Il Cairo al massimo livello» – ha aggiunto, commentando la recente scarcerazione dello studente egiziano (ne abbiamo parlato qui).

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA

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