Diminuiscono le speranze di trovare persone vive sotto le macerie mentre si teme l’arrivo della tempesta Grace
Sono 1.297 le vittime accertate fino a questo momento del terremoto di magnitudo 7.2 che ha colpito l’isola di Haiti, a 12 chilometri a nord-est di Saint-Louis du Sud. A 48 ore dal sisma sono ancora migliaia i dispersi e si cerca freneticamente tra le macerie nella speranza di trovare sopravvissuti. Nel frattempo sono oltre 5.700 i feriti accolti negli ospedali ormai saturi.
Ad aggiungersi alla catastrofe c’è il previsto arrivo della tempesta tropicale Grace che potrebbe aggravare una situazione già tragica. Il primo ministro Ariel Henry ha dichiarato lo stato d’emergenza per un mese: il Paese, già provato dalla crisi civili e politica seguita all’assassinio del presidente Moise (ne avevamo parlato qui), è ora in ginocchio.
Alla mente torna il devastante terremoto del 2010: 11 anni fa le vittime furono 220 mila ma questa volta l’epicentro è stato più lontano dalla capitale. In particolare il cuore del sisma è stato localizzato a una profondità di 10 chilometri, a 8 chilometri a nord di Petit Trou de Nippes. Alla prima violenta scossa è seguito uno sciame sismico mentre questa mattina è stata registrata una seconda scossa di magnitudo 5.2.
Dagli Usa, Joe Biden “ha autorizzato una immediata risposta Usa e ha nominato l’amministratrice dell’agenzia Usaid Samantha Power come alto dirigente americano per coordinare questo sforzo“. A renderlo noto la Casa Bianca.
«Desidero esprimere la mia vicinanza a quelle care popolazioni colpite duramente dal sisma – ha detto Papa Francesco durante l’Angelus di ieri. – Mentre elevo al signore la mia preghiera per le vittime rivolgo la mia parola di incoraggiamento ai sopravvissuti, auspicando che verso di loro si muova l’interesse partecipe della comunità internazionale. La solidarietà di tutti possa lenire le conseguenze della tragedia».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: REUTERS/Ralph Tedy Erol