Si aggrava il bilancio del terremoto a cui si è aggiunto l’arrivo dell’uragano Grace. Onu e Ue stanziano i fondi per gli aiuti
È salito a 2.189 il numero delle vittime del terremoto che lo scorso 14 agosto ha colpito l’isola di Haiti (leggi qui). Come riportato dall’account Twitter della Protezione civile locale, inoltre, si contano 12 mila feriti e 332 dispersi. Le operazioni di salvataggio proseguono in una situazione aggravata anche dall’arrivo dell’uragano Grace. «Abbiamo circa 600 mila persone direttamente colpite e che necessitano di assistenza umanitaria immediata» – ha affermato Jerry Chandler, direttore della Protezione civile haitiana.
Secondo le prime stime, infatti, più di 115.000 case risultano danneggiate o distrutte, e quasi 580 mila persone (circa il 40% della popolazione) necessita di assistenza di emergenza.
A poche settimane dall’inizio della scuola, inoltre, come riportato dall’Unicef sulla base delle valutazioni preliminari condotte dall’agenzia Onu e dai funzionari statali in uno dei tre dipartimenti più duramente colpiti dal sisma, la maggior parte degli istituti risulta distrutta. Delle 255 scuole del Dipartimento Sud, infatti, 93 sono completamente o parzialmente danneggiate, mentre devono ancora tenersi i sopralluoghi nei dipartimenti di Nippes e Grand’Anse.
«Sarà estremamente difficile per i genitori, gli insegnanti e il governo riportare i bambini a scuola in sicurezza tra sole tre settimane, quando le scuole riapriranno il 7 settembre – ha detto Bruno Maes, rappresentante dell’Unicef ad Haiti. – I bambini di Haiti hanno bisogno di solidarietà e sostegno. I genitori e gli insegnanti che hanno perso tutto avranno bisogno di sostegno. E avremo bisogno di risorse per ricostruire alcune scuole, riabilitarne altre, dotare le classi di banchi, insegnanti e studenti di kit pedagogici e scolastici. Rimettere i bambini nelle aule è forse il modo migliore per assicurarsi che essi – e le loro famiglie e comunità – possano riprendersi».
Una situazione di crisi, quindi, su cui anche Save The Children lancia l’allarme. In particolare nella zona di Les Cayes, nell’area ovest dell’isola, già prima della tragedia circa 160 mila persone soffrivano la fame ogni giorno senza cibo a sufficienza e quasi 40 mila persone erano sull’orlo della carestia. In tutto il Paese erano più di 1,1 milioni di persone ad Haiti sul precipizio della carestia. Le stesse persone, ora, hanno bisogno di cibo, acqua, medicinali e riparo.
Per far fronte all’emergenza, come annunciato dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “le Nazioni Unite hanno stanziato 8 milioni di dollari dal Fondo centrale di risposta alle emergenze per fornire assistenza sanitaria essenziale, acqua pulita, alloggi di emergenza e servizi igienici a tutte le persone colpite” dal terremoto ad Haiti. «Oggi i convogli di soccorso hanno raggiunto le comunità a Les Cayes, Jérémie e Nippes – ha aggiunto Guterres. – Continueremo a potenziare la nostra risposta alle aree più colpite anche se la tempesta tropicale Grace si avvicina ad Haiti con la sua minaccia di forti piogge e inondazioni improvvise. Non siete soli. Saremo al vostro fianco e vi supporteremo in ogni fase del percorso per uscire da questa crisi» – ha poi detto rivolgendosi alla popolazione.
Ingenti aiuti sono in arrivo anche dall’Ue che ha stanziato i primi tre milioni di euro per far fronte ai bisogni più urgenti delle comunità. «I bisogni umanitari urgenti – ha dichiarato Janez Lenarcic, commissario per la gestione delle crisi della Commissione Ue – sono dovuti al devastante terremoto di magnitudo 7,2 che ha colpito Haiti. L’Ue sta mobilitando rapidamente il sostegno a questo paese già estremamente fragile, dove gli uragani e le forti piogge aggravano ancora di più la terribile situazione. Il terremoto colpisce in un momento in cui la pandemia di Covid-19 e la crescente insicurezza rappresentavano già una minaccia per il Paese. Siamo pronti a fornire ulteriore assistenza». Il finanziamento è destinato a soddisfare i bisogni più immediati come la fornitura di assistenza medica agli ospedali locali sopraffatti, acqua, servizi igienico-sanitari, servizi di ricovero e protezione per le comunità più colpite e svantaggiate.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: REUTERS/Ricardo Arduengo