Ecuador, sale a 116 morti il bilancio della rissa in carcere

Presidente Lasso: “deplorevole che le carceri siano un territorio di contese tra bande”

Il bilancio dei violenti scontri avvenuti martedì nella prigione Penitenciaría del Litoral di Guayaquil, nel sud-ovest dell’Ecuador, sale a 116 morti e 80 feriti. Le autorità hanno reso noto che almeno cinque detenuti sono stati decapitati, mentre gli altri sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco.

Secondo quanto riferito dal presidente Guillermo Lasso, infatti, “sono stati segnalati 116 morti e circa 80 feriti, sono tutte persone private della libertà, non sono personale civile” o guide carcerarie. «È deplorevole che le carceri si stiano trasformando in un territorio di contese di potere tra bande criminali» – ha inoltre dichiarato Lasso

Secondo una ricostruzione dell’incidente proposta dal portale di notizie Primicias, infatti, il via è stato dato dalla decisione di una banda di reclusi, Los Choneros, di festeggiare il compleanno di uno dei suoi capi chiamato Victor, rivendicando nel contempo il controllo sull’intero centro di reclusione. Questo, sostiene il portale, “ha suscitato l’ira dei membri di altre due bande – Los Lobos e Tiguerones – che hanno aperto il fuoco nei padiglioni 8 e 9 della prigione“.

Ad annunciare gli scontri in prima battuta, con un tweet, era stato il governatore della provincia costiera di Guayas citando un responsabile della polizia locale, il comandante Fausto Buenano. Secondo quando dichiarato dal servizio carcerario dell’Ecuador, ci sono volute cinque ore per riprendere il controllo dell’istituto carcerario e centinaia di agenti intorno all’edificio per evitare fughe di massa.

«La presenza dello stato e della legge devono essere sentiti» – ha dichiarato il governatore Pablo Arosemena in una conferenza stampa. A luglio, il presidente Guillermo Lasso aveva decretato lo stato di emergenza nel sistema carcerario dell’Ecuador in seguito a diversi episodi di violenza, ammutinamenti e rivolte. A febbraio almeno 79 prigionieri sono morti in disordini simultanei in quattro carceri dove è reclusa circa il 70% della popolazione carceraria ecuadoriana.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: REUTERS/Vicente Gaibor del Pino

Rispondi