
La Germania esorta l’Ue ad aiutare la Polonia contro il flusso di migranti. Per Morawiecki c’è in gioco la stabilità del Continente
Lo stato di tensione al confine tra Bielorussia e Polonia sembra essere al punto di non ritorno. Secondo il premier polacco, Mateusz Morawiecki, “sigillare il confine polacco” è “nell’interesse del Paese“. «Oggi sono in gioco anche la stabilità e la sicurezza dell’intera Ue» – ha scritto su Twitter. Mentre la Bielorussia ha messo in guardia la Polonia contro ogni “provocazione per giustificare eventuali azioni bellicose illegali contro i migranti” e ha respinto le accuse “infondate” sulla responsabilità di Minsk nella crisi.
Centinaia di profughi, infatti, continuano a tentare l’accesso illegale, aggiungendosi così alle oltre 23 mila persone entrate illegalmente quest’anno da est per sfuggire al regime di Lukashenko. Il primo ministro si è recato sul posto insieme al ministro della Difesa, Mariusz Blaszczak, per incontrare le guardie di frontiera e altri funzionari della sicurezza.
Dalla sua la Polonia conta sull’appoggio della Nato e dell’Unione europea. Come reso noto dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, su Twitter, in un colloquio con il presidente polacco Andrzej Duda ha definito “grave” la situazione alla frontiera. «L’uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione» – ha aggiunto.
La commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, ha aggiunto: «la nostra priorità più urgente è chiudere i rubinetti degli arrivi di migranti all’aeroporto di Minsk. Mentre intensifichiamo i contatti con i Paesi partner, continuerò a dare priorità alla protezione dell’integrità delle nostre frontiere esterne». Per l’Europa, il regime di Lukashenko organizza voli di richiedenti asilo per attacchi ibridi alle frontiere dell’Unione europea, in Polonia, Lituania e Lettonia, come ritorsione contro le sanzioni dell’Unione europea.
La Commissione Ue ha chiesto ai 27 Paesi membri di colpire il presidente bielorusso con nuove sanzioni mentre Berlino è intervenuta per esortare Bruxelles ad aiutare la Polonia a fermare il flusso di migranti. «La Polonia o la Germania non possono farcela da sole – ha detto al quotidiano Bild il ministro degli Interni ad interim Horst Seehofer. – Dobbiamo aiutare il governo polacco a proteggere il loro confine esterno. Questo sarebbe effettivamente il compito della Commissione europea. Ora li invito ad agire».
E ancora, Seehofer ha espresso solidarietà con la decisione della Polonia di costruire un muro di confine. «Non possiamo criticarli per aver protetto i confini esterni dell’Ue – ha affermato al quotidiano. – Non attraverso l’uso di armi da fuoco ovviamente, ma con altri mezzi che sono disponibili».
Nel frattempo, però, sembrerebbe che Aleksandr Lukashenko abbia un dialogo aperto con la Russia: il servizio stampa del Cremlino ha, infatti, riferito di una telefonata avvenuta tra lui e il presidente Vladimir Putin.
Dal fronte bielorusso, invece, il ministro della Difesa ha negato le responsabilità attribuite alla Bielorussia dalla Polonia, secondo la quale il Paese confinante avrebbe coordinato l’ondata di migranti. «Il ministero della Difesa bielorusso ritiene infondate e non comprovate le accuse da parte polacca» – si legge in un comunicato.
Da alcuni giorni centinaia di migranti, soprattutto donne e bambini, si sono avvicinati alla frontiera a Kuznica Bialostocka per richiedere asilo politico. La Polonia, in risposta, ha schierato 12 mila soldati, tra cui unità aggiuntive della Guardia di frontiera e unità anti-terrorismo.
«Il regime bielorusso intensifica la crisi dei confini: i migranti vengono spinti al confine da uomini armati. Il traffico di migranti, la violenza e i maltrattamenti devono cessare. È necessaria una risposta forte» – ha scritto su Twitter la politica e attivista bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya.
Posizione ripresa anche dal portavoce della Commissione europea, Adalbert Jahnz, secondo il quale si tratta di un “tentativo disperato del regime di Lukashenko di destabilizzare l’Ue e strumentalizzare le persone per scopi politici“.
di: Alessia MALCAUS