Carminati bis

Ricalcolo delle pene per gli imputati di Mafia Capitale: condannato a 12 anni e 10 mesi anche il ras delle cooperative Salvatore Buzzi. La sindaca Raggi: “Uno dei capitoli più bui della nostra città. Dobbiamo garantire legalità e trasparenza”

Condannato a 10 anni nel processo di appello bis al Mondo di mezzo l’ex Nar Massimo Carminati. A pronunciarsi la prima Corte d’Appello di Roma dopo che il 22 ottobre 2019 la Cassazione aveva fatto cadere l’accusa di associazione mafiosa chiedendo il ricalcolo della pena. Insieme a Carminati, condannato a 12 anni e 10 mesi anche Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative romane.

Durante il primo processo in appello nel 2018, Carminati e Buzzi erano stati condannati rispettivamente a 14 anni e 6 mesi e 18 anni e 4 mesi. La Cassazione, tuttavia, aveva poi riconosciuto l’esistenza di due associazioni a delinquere distinte caratterizzate da corruzione sistematica ma non da mafiosità, rendendo necessario un processo bis e il ricalcolo.

«Con questa sentenza il mio assistito è sotto il limite che consente una misura alternativa e quindi potrebbe non tornare più in carcere» – ha affermato Cesare Placanica difensore di Massimo Carminati che già ha trascorso 5 anni e 7 mesi di carcere preventivo.

«È stata una condanna molto più dura di quanto ci aspettavamo perché la corte ha considerato più grave il reato di associazione a delinquere semplice. Il pg aveva chiesto 12 anni e 8 mesi. Faremo ricorso nuovamente in Cassazione. Comunque meglio dei 18 anni della volta scorsa» – ha commentato, invece, Salvatore Buzzi.

Nel processo, che ha riguardato circa 20 imputati, 13 di questi hanno ottenuto di poter concordare la pena: tra loro l’ex consigliere regionale Luca Gramazio per una pena definitiva a 5 anni e 6 mesi, per Franco Panzironi 3 anni e 6 mesi. Per Riccardo Brugia 6 anni mentre per Fabrizio Franco Testa 5 anni e 6 mesi, Matteo Calvio 5 anni e 7 mesi, Paolo Di Ninno 3 anni 8 mesi e 10 giorni, Alessandra Garrone (moglie di Buzzi) 2 anni 9 mesi e 10 giorni, Claudio Caldarelli 4 anni e 5 mesi.

Alla lettura della sentenza presente anche Virginia Raggi, sindaca di Roma: «Mafia Capitale è stato uno dei capitoli più bui della storia della nostra capitale: sono stati calpestati i diritti dei cittadini e questo è stato riconosciuto» – ha commentato la Raggi. – «Io credo sia fondamentale il lavoro di ricostruzione che stiamo facendo. Un lavoro che parte dalla ricostruzione delle macerie, fatto di bilanci puliti e regolari, appalti legali e trasparenza. I cittadini romani meritano questo. E io lo so, sono scomoda perché porto avanti questo percorso. Però non si può assolutamente tornare indietro». – Concludendo – «dobbiamo garantire a Roma queste condizioni di legalità, trasparenza e regolarità. Veramente i romani lo meritano».

di: Alessia MALCAUS

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