Niente panico

Covid, i posti in Terapia intensiva ci sono: per ora occupato il 7,4%. Ma il piano d’emergenza non è completo. Il tasso di saturazione in terapia intensiva oggi in Italia è lontanissimo da quello di marzo. In Lombardia è passato dal 122 al 5,6%

Con l’aumento dei contagi da coronavirus e dei malati di Covid, in Italia, mentre i governo studia il varo di nuove misure per frenare la pandemia, l’attenzione ritorna sulle terapie intensive. Domenica 11 ottobre hanno accolto 30 persone in più contagiate dal Sars-CoV-2. In tutta Italia sono 420 i pazienti gravi. Un numero basso se paragonato agli oltre 1.300 casi che la sola Lombardia ha dovuto curare in alcuni drammatici giorni di marzo. Ma il confronto con la scorsa primavera non è sufficiente. Ci sono altri dati da considerare per capire se le Regioni sono pronte ad affrontare la seconda ondata. Le terapie intensive sono i reparti dedicati ai malati in condizioni critiche, sia a causa del Covid-19 sia per altre patologie o traumi. Nei momenti più concitati dell’emergenza le Regioni maggiormente colpite aprivano letti per questo tipo di malati ovunque fosse possibile. Passato il picco tutte hanno dovuto stendere un piano per ampliare i reparti.

Approfondisci: Corriere della Sera

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